Nato il 17 settembre 1968, trascorre la sua infanzia nel Queens non senza alcune difficolta. Perché Joe è figlio di due immigrati italiani fuggiti dall’Istria, Lidia e Felice. Nei suoi racconti si percepisce in modo distinto quanto in lui quel periodo abbia lasciato il segno, pressato da una zona sopravvissuta a secoli di violenza e nota per i marcati pregiudizi nei confronti degli italiani.
Ma Joe non si dà per vinto, nella sua famiglia l’identità culturale e i legami sono sacri e il dover alzare la voce per farsi sentire non lo spaventa affatto. Anzi, più il farsi capire e accettare diventa complesso, maggiormente la grinta e desiderio di giustizia si accendono.
Joe non è uno chef, ci tiene a sottolinearlo spesso, ma la sua cultura gastronomica, la capacità imprenditoriale e quell’intuito per l’affare sono le armi che mette in gioco, le caratteristiche che fanno di lui un uomo di successo.